Ripresa della Serie A, Spadafora (ministro dello Sport) gela tutti: “Nessuna certezza sul 4 maggio”
Il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora scettico sulla possibilità di una ripresa della Serie A il 4 maggio: “Nessuna certezza in merito”
NAPOLI – Se non è una pietra tombale sull’ipotesi di un ritorno in campo a stretto giro di posta per la Serie A, poco ci manca. Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, gela il fronte più ottimistico e non solo, allineandosi di fatto alle posizioni del collega Roberto Speranza, ministro della Salute, e rimettendo fortemente in discussione la ripresa dell’attività agonistica che era stata pensata per il 4 maggio, la data fissata per l’inizio della mini-preparazione propedeutica al ritorno in campo nelle competizioni professionistiche nazionali ed internazionali.
Ripresa Serie A, Spadafora (ministro dello Sport) gela tutti: “Nessuna certezza”
Intervenuto nella serata di lunedì 20 aprile al Tg2, il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha dato (forse) la mazzata decisiva all’ipotesi di una ripresa in tempi rapidi del campionato di Serie A: “Oggi non do per certo né la ripresa del campionato né degli allenamenti il 4 maggio”. Un messaggio chiaro, eloquente, che di fatto anticipa la posizione del governo che dovrebbe essere espressa nel corso del super-vertice di mercoledì con tutte le componenti del calcio professionistico. Inoltre, il ministro ha lanciato una frecciata al presidente della Figc Gabriele Gravina, che domenica sera si era smarcato dalla possibilità di mettere la parola fine anticipatamente a questa stagione chiedendo, in quel caso, l’azione della politica: “Prima rivendicano l’autonomia, poi dicono di essere sollevati da un intervento del governo sul calcio”.
Insomma, è caos totale intorno al calcio italiano. Da una parte ci sono i calciatori e la maggioranza (risicata) dei club che si dicono pronti a ritornare in campo, dall’altra c’è una bella fetta di società e, soprattutto, la politica nazionale che sembrano schierarsi sul fronte opposto. L’assemblea di Lega fissata per domani e il vertice interistituzionale di mercoledì potrebbero assumere significati contrastanti ma anche, a questo punto, decisivi. E non nel senso in cui avrebbero sperato, e continuano a farlo, milioni di appassionati.