Calcio

Calcio, prospettive sulla riapertura degli stadi: quando si potrà tornare negli impianti?

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Il 2020 non ci offrirà, quasi sicuramente, la possibilità di tornare ad osservare il calcio dal vivo. Dal mondo scientifico e da quello istituzionale, i segnali sono sul punto decisamente negativi

Raccontare di sport diventerà una missione più che una semplice passione o un semplice lavoro. È la prospettiva che ci viene offerta dalla diffusione del Coronavirus a livello globale. Una pandemia, che ci terrà purtroppo per tanto tempo distanti dagli stadi, da quei luoghi di culto che sono stati per tanto tempo la nostra seconda casa. Non c’è da rammaricarsi, tuttavia. La salute, d’altronde, viene prima di ogni cosa e l’idea di non poter assicurare il “rischio zero” a tutti gli amanti del calcio deve necessariamente indurre a rispettare canoni di prudenza. Una precauzione che comporterà, inevitabilmente, il mancato accesso agli impianti da parte dei tifosi ancora per molto.

DALLA FIFA E DAL MINISTERO DELLA SALUTE, SEGNALI NON INCORAGGIANTI

In merito, sono stati molto chiari anche i rappresentanti delle istituzioni ed i vertici del football mondiale. Sul punto, è intervenuto innanzitutto Victor Montagliani, Vice Presidente della FIFA. Il numero due della Federcalcio internazionale ha fatto, a riguardo, una previsione decisamente chiara: “Personalmente, non vedo nel 2020 partite con pubblico. Per quest’anno credo sia molto difficile ma vale anche per gli altri sport”. Non dissimile anche la posizione della Sottosegretaria del Ministero della Salute Sandra Zampa, ferma nel sottolineare la necessità di un vaccino per poter riaprire al pubblico gli stadi: “Quando la ripresa ci sarà, il tutto avverrà a porte chiuse. Non vedremo pubblico allo stadio sino a quando non ci saranno condizioni di massima sicurezza, ovvero fino a quando non sarà trovato un vaccino contro il virus”.


IL GIORNALISMO SPORTIVO ED IL SUO GRAVOSO COMPITO

Difficile, dunque, che il mondo del calcio possa ritrovare l’affetto dei sostenitori prima del nuovo anno. Possibile, quindi, che informare i tanti appassionati e continuare a parlare di sport diventi vero e proprio strumento per conservare l’innegabile funzione sociale da sempre riconosciuta alla pratica sportiva. Un compito delicato, quello che attende il mondo del giornalismo, chiamato ancora ad essere baluardo posto a garanzia della completa realizzazione di ogni personalità.Una realizzazione che non può che passare, necessariamente, anche dalla coltivazione dei propri interessi; quelli che molto spesso assumono, nella mente, la forma di un pallone su di un verde terreno di gioco.


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