GRAVINA: ecco quando riapriranno gli stadi. Ho fatto selezione e sullo scudetto alla Juventus…
Torna a parlare il Presidente Gravina e lo fa in un’intervista a La Stampa. Ecco quando riapriranno gli stadi.
In una lunga intervista, il Presidente Gravina ha toccato gli argomenti caldi del momento. Quando sta per ripartire il campionato di Serie A e Serie B, Gravina sottolinea l’importanza dei tifosi negli stadi e da indicazioni su quando si potranno rivedere gli spalti pieni:
Devo dire che senza spettatori è stato uno spettacolo monco. Quando riapriranno gli stadi? Non appena saremo definitivamente al riparo da questo virus grazie a un vaccino
Il momento non è certo stato dei più facili da affrontare e le difficoltà maggiori sono state riscontrate proprio nel cercare di trovare accordi tra le parti:
È nelle difficoltà che le persone rivelano la propria natura e la propria lealtà. Ecco, diciamo che ho fatto una certa selezione. C’è chi mi ha deluso, ma cerco di cogliere il lato positivo: almeno hanno gettato la maschera e così ho capito chi sta da una parte e chi dall’altra. I rapporti con Malagò? La questione non è questa, io mi aspettavo una maggiore condivisione anche dall’intero sistema. Solo perché all’inizio del lockdown abbiamo detto che il calcio faceva da volano al sistema, siamo stati aggrediti e tacciati di arroganza. Non chiedevamo privilegi, ma il riconoscimento della nostra centralità. E invece c’è chi ha ragionato in base al proprio orticello
Un passaggio, poi, anche sul campionato femminile definitivamente sospeso e sullo scudetto assegnato alla Juventus:
Ho provato fino in fondo a garantire un verdetto sul campo, ma le calciatrici e soprattutto le società hanno preso un’altra strada penalizzate come sono dall’attuale status dilettantistico. Ma il consiglio federale del 25 giugno sarà dedicato in gran parte a loro. Stabiliremo una data per cui in tempi rapidi le ragazze arriveranno al professionismo, alla parità di diritti. Scudetto alla Juventus? Con nove punti di vantaggio mi sembrerebbe un atto di grave ingiustizia non farlo