Così finisce il calcio. D’Errico si dice sconcertato dalla decisione di chiudere lo “Ianniello” per la partita di Coppa Italia
E’ la morte del calcio. Così si uccide il calcio.
Certe decisioni sembrano sempre più frutto di un preconcetto e, soprattutto, sembrano non voler lasciare spazio a possibili dimostrazioni di maturità.
Chi segue il calcio di provincia, minore se così lo si può definire, sa quanti e quali siano i sacrifici e le difficoltà che affrontano le società ogni santo giorno.
Non ci sembra giusto lasciare chiuse le porte di uno stadio dentro il quale si terrà una delle partite più attese ed affascinanti della stagione.
Sulla questione abbiamo raggiunto telefonicamente il Presidente del Frattamaggiore Calcio, Rocco D’Errico, per raccogliere le sue impressioni, dopo l’annuncio dell’interdizione alle tifoserie per la partita di Coppa Italia contro l’Afragolese.
“Sono davvero rammaricato per questa decisione che ci sembra eccessiva. Per me così si uccide il calcio ed è per questo che domani lo Ianniello sarà vestito a lutto.
I nostri sacrifici sono sotto gli occhi di tutti, il calcio per noi è una questione di passione pura, che viviamo senza ricavi e con sacrifici enormi.
L’unica soddisfazione che abbiamo è quella di offrire ai nostri tifosi uno spettacolo degno del loro amore e se, come in questa occasione, ci negano la possibilità di aprire le porte al tifo, allora tutto questo che senso ha?
Ci è piovuta addosso questa decisione, anche perché tra le motivazioni prodotte, c’è quelle legate alla mancanza di un filtro tra le tifoserie.
Chi conosce lo Ianniello sa bene che questo non è vero.
Lo stadio di Frattamaggiore ospita la Youth League con il Napoli Primavera e tantissime società internazionali. Appare ovvio che gli standard di sicurezza sono tutti più che rispettati avendo ricevuto l’omologazione per questo tipo di manifestazioni.
Resto sempre più sconcertato da questo modo di operare che penalizza quelli che il calcio lo fanno per amore.
Contiamo di poter avviare, attraverso l’interessamento del presidente Zigarelli, un tavolo con gli organi competenti a breve termine.
Domani allo Ianniello saranno esposti manifesti di lutto. Pare evidente che, in quella che doveva essere una giornata di sport, non ci sarà nulla da festeggiare.
La nostra tifoseria ha dimostrato in tante occasioni di seguire la squadra con passione e devozione. Senza di loro non può esserci festa.”
Pare evidente che in questi momenti bisogna trovare comunione d’intenti per puntare a risolvere una questione che sta diventando, sempre più, un problema di primaria importanza.
Gli stadi sono fatti per i tifosi come i teatri lo sono per gli spettatori. Senza tifosi o senza spettatori, le assi di qualsiasi palcoscenico rimarranno desolatamente vuote.