Serie A, perché il campionato dev’essere portato a termine
Le Pay TV si preparano a risolvere i contratti in essere con la Lega per sopravvenuta onerosità. La Serie A non può fare però a meno dei proventi derivanti dai diritti audiovisivi
Salvare il campionato per salvare le finanze delle società e della Lega. È questo l’obiettivo che i vertici federali si propongono di raggiungere al fine di garantire la sopravvivenza del sistema calcio. La Serie A non può fare a meno dei proventi derivanti dalla compravendita dei diritti audiovisivi, che rappresentano una grossa fetta dei 2,7 miliardi di ricavi che il massimo campionato avrebbe dovuto generare in questa stagione. Da ciò deriva la necessità di ritornare a giocare, per evitare che una corposa parte delle entrate garantite dalle Pay TV venga meno.
Lo stop definitivo dell’annata calcistica aprirebbe infatti scenari inquietanti per il futuro economico dei club e non solo. Va dunque necessariamente evitata l’eventuale risoluzione dei contratti stipulati tra Lega, Sky, Dazn e Img. La sopravvenuta onerosità degli accordi stipulati sarebbe la strada legale che i concessionari dei diritti audiovisivi starebbero vagliando per evitare di pagare la sesta e ultima tranche di corrispettivi dovuti alla Lega. Si tratterebbe di ben 233 milioni di euro da versare entro Maggio, che verrebbero proporzionalmente meno nelle casse di tutti i club della massima serie.
L’eventualità è tutt’altro che da scartare, dato l’effettivo squilibrio che si verrebbe a creare tra il compenso dovuto alle emittenti televisive e lo spettacolo realmente offerto dal campionato. Di fatto, non potrebbe certamente pretendersi il pagamento di quanto pattuito per ottenere il diritto alla trasmissione di 38 giornate di campionato, a fronte delle sole 26 sinora effettivamente giocate. Per tale motivo, indispensabile sarà portare a termine la competizioni. La Lega vanterebbe, tra l’altro, già uno squilibrio in negativo di circa 800 milioni tra entrate e uscite. I costi attualmente gravanti sul sistema calcio ammontano infatti a circa 3,5 miliardi, mentre i ricavi non supererebbero i 2,7 miliardi. Senza i 233 milioni che le TV dovrebbero versare entro Maggio, il buco da coprire potrebbe quindi dilatarsi oltre il miliardo di euro.
Un disavanzo che la Serie A non può attualmente permettersi, viste le voci derivanti dai ricavi da stadio che dovrebbero già essere ampiamente compromesse.