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LND, Sibilia a 360 gradi sul mondo dei dilettanti: dalla data della possibile ripresa agli aiuti alle società

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Nella serata di ieri, è tornato a parlare ai microfoni di Sportitalia il Presidente della LND Cosimo Sibilia. Indicata anche una possibile data di ripresa delle attività

Ancora segnali di apertura nel mondo del calcio verso una probabile ripresa delle attività. È tornato a parlarne il Presidente della LND Cosimo Sibilia, che ieri a Sportitalia ha rivelato importanti informazioni riguardanti il futuro del mondo dei dilettanti. Il diktat è certamente quello di fare di tutto per garantire una ripartenza dei campionati. Ripartenza che potrebbe arrivare il 17 Maggio, data indicata come plausibile momento di restart della stagione 19/20. Da lì, ci sarebbero 40 giorni di calcio no stop per portare a termine tutte le competizioni. Il tutto per evitare ulteriori problematiche economiche per le società, che dovrebbero comunque ricevere anche aiuti dal Governo. Possibile, comunque, che si torni a giocare a porte chiuse per garantire la salute e l’incolumità di atleti, staff e dirigenti.

LE DICHIARAZIONI

Credo che una volta stabilito che il coronavirus è una questione che non appartiene più all’attualità, tutti i campionati debbano ripartire dalla Serie A fino ai nostri campionati regionali con tutte le cautele del caso. Il calcio esce tutto insieme da questa situazione e parlo da presidente e responsabile di 12mila società, 60mila squadra, oltre 1 milione di tesserati, che organizza circa 600mila l’anno. Siamo stati i primi a fermare i campionati di Lombardia e Veneto soggette ad ordinanze regionali. Siamo un mondo che rappresenta tante qualità umane che portiamo ogni domenica sui campi di calcio. Perciò il calcio intero deve uscirne tutto insieme, ovviamente se e quando ci saranno le condizioni di praticabilità sanitaria.

Nessuno si sognerà mai di mandare allo sbaraglio i nostri atleti, tecnici, arbitri, se non ci saranno, come detto, le condizioni di percorribilità sanitarie. Non possono essere fatte previsioni, per poi essere subito smentite.La priorità è chiudere la tragedia del coronavirus e dopo, con la collaborazione delle istituzioni, cercheremo di portare a termine i campionati. Se dovessimo ripartire il 17 maggio siamo in condizione di chiudere i nostri campionati entro il 30 giugno, abbiamo la necessità di 35-40 giorni giocando anche tre volte alla settimana.

Noi partiamo da quello che dice il comunicato numero 1 che stabilisce ciò che bisogna fare fino alla fine. Si parte dalla prima giornata e si completa, ora abbiamo la necessità di svolgere 8 giornate per certi gironi fino a 11 per quelli colpiti per primi dal coronavirus. Per quanto riguarda l’impiantistica sportiva noi siamo disposti a discutere dove svolgere le partite, ove mai ci fosse il problema di qualche provincia non è nelle condizioni di ospitare le partite. Su queste cose ci confronteremo e sicuramente raggiungeremo il risultato. Porte chiuse? Se ci saranno le condizioni giocheremo a porte aperte ma la priorità è giocare perciò anche a porte chiuse. Non faccio supposizioni sulla stagione da annullare, dobbiamo prima aspettare le determinazioni governative e delle autorità sanitarie.

GLI APPREZZAMENTI AL MINISTRO SPADAFORA

“Ho apprezzato molto le dichiarazioni del Ministro Spadafora quando ha parlato di ciò che potrò essere destinato alle nostre società. Compatibilmente con le nostre finanze, visto che abbiamo fino ad ora fatto una gestione parsimoniosa, posso dire che le nostre società avranno una considerazione economico-finanziaria che possa alleviare i loro problemi. Ci aspettiamo che ci sia vicinanza concreta, senza voli di fantasia o progetti senza fondamenta. Una delle nostre richieste sarà quella di congelare i fitti degli impianti sportivi, di usufruire della legge Melandri anche per i dilettanti. Se avremo queste risposte saremo vicini alle nostre società, da soli non ce la facciamo.”

 


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