Serie A, anche la Samp è scettica sulla ripartenza: la posizione del club blucerchiato
Dopo le dichiarazioni rese nella giornata di ieri dal patron del Brescia Massimo Cellino, è arrivata quest’oggi anche la dura presa di posizione dell’allenatore della Sampdoria Claudio Ranieri sulla ripartenza della Serie A
Non tutte le società, in Serie A, sono favorevoli al ritorno in campo. È quanto è possibile desumere, in questi giorni, dalle dichiarazioni di diversi protagonisti del massimo campionato. Ieri era stato Massimo Cellino, presidente del Brescia, a sottolineare con forza la sua contrarietà alla ripresa delle attività. Il numero uno delle Rondinelle aveva infatti annunciato addirittura il ritiro della sua squadra dalla competizioni. Una posizione dura, a cui hanno fatto seguito questa mattina le dichiarazioni dell’allenatore della Sampdoria Claudio Ranieri.
Il tecnico ha espresso tutto il proprio scetticismo in merito alla linea perseguita sinora dalla Lega. Per lui, il campionato sarebbe in ogni caso falsato qualora ripartisse. Troppi, inoltre, i rischi: a tal proposito l’ex Mister di Roma, Chelsea e Juventus ha sottolineato l’incidenza del Covid-19 sul sistema cardiovascolare degli atleti. Infine, ha parlato anche della non completa attendibilità dei tamponi, evidenziando il caso di un suo calciatore positivo, risultato poi negativo e successivamente di nuovo positivo.
LE DICHIARAZIONI RESE A RADIO 1
“Credo che dopo un mese e più di inattività sarà sempre un campionato falsato, perché non c’è stata la regolarità consueta. Poi penso che sia giusto che le squadre si giochino sul campo i titoli e la salvezza, ma comunque sarebbe per me un campionato falsato. Io ho avuto un giocatore dichiarato prima positivo, poi è risultato negativo e poi è stato dichiarato di nuovo positivo dopo che aveva ricominciato l’allenamento. Peraltro ho letto che questo male può attaccare anche un apparato importante come il cuore. Non sta a me decidere se riprendere il campionato oppure no, ma spetta alla Federazione italiana medico-sportiva: ci devono dire loro cosa possiamo e non possiamo fare.”