LND, il mondo dei dilettanti chiede chiarezza sul futuro: no a discriminazioni su stop o ripartenza
Tramite le parole del Presidente Cosimo Sibilia, ma anche di diversi numeri uno dei Comitati Regionali, la LND ha chiesto chiarezza sul proprio futuro
La lotta è strenua. Provare con ogni sforzo a salvare la stagione del calcio dilettante è missione proibitiva, al limite dell’impossibile. Tuttavia, sin dal primo giorno dell’emergenza, la Governance della LND non ha mai abbandonato la speranza di ritornare in campo. Ciò nonostante, appare ormai chiara l’esigenza di elaborare protocolli ad hoc per consentire al football minore di ripartire. Lo ha detto a più riprese il Presidente della LND Cosimo Sibilia, ma lo hanno ribadito a ruota anche diversi Presidenti dei Comitati Regionali. Tra questi, c’è certamente anche Carmine Zigarelli, numero uno del C.R. Campania, che ai microfoni di Sportycom, aveva già sottolineato nelle scorse settimane l’impossibilità di tornare in campo nel pieno rispetto del vademecum sanitario indirizzato ai professionisti.
Sì A SCUOLE DI DANZA E PALESTRE; NO, ALLE SCUOLE CALCIO : ZIGARELLI NON CI STA
Da tempo, il Governo ha paventato la possibilità di consentire una ripresa graduale dello sport di base. Un’attività, quest’ultima, presa in considerazione non solo, e non tanto per la propria valenza agonistica, ma piuttosto per la capacità di aggregazione e per il valore sociale che essa indubbiamente porta con sè. E allora, perché discriminare la pratica del gioco del calcio, quello amatoriale, quello scevro da interessi economici, rispetto ad altre discipline? Sul punto, è intervenuto oggi sulle pagine del Corriere dello Sport il Presidente Carmine Zigarelli, esprimendo le proprie perplessità : “Al primo posto, tutti noi abbiamo la salute. Il resto è secondario. Fatta questa premessa, però, ci dovrebbero far capire come sia possibile che riprendano le attività delle accademie di danza e non possano farlo le scuole calcio”. Ha poi chiarito rincarando la dose: “In entrambi i casi si presenterebbero occasioni di contatto. L’unica differenza è che noi abbiamo la possibilità di allenarci all’aria aperta”.
IN CASO DI STOP, QUALE METODO UTILIZZARE PER PROMOZIONI O RETROCESSIONI?
In un contesto di generale incertezza sul futuro dello sport, si leva dunque forte la voce del calcio dilettante che attende con ansia il Consiglio Federale del prossimo 8 Maggio. Lì si deciderà sul prosieguo o meno della stagione 19/20. Al vaglio ci sono diverse possibilità nel caso in cui non si ripartisse. Su tutte, spicca ormai quella che parrebbe essere la più verosimile. La proposta in questione prevederebbe il blocco delle promozioni e l’attribuzione delle promozioni solo alle prime classificate nell’impossibilità di disputare i play-off, metodo quest’ultimo generalmente utilizzato nelle categorie dilettantistiche per determinare il salto di categoria in favore di società non vincitrici dei propri gironi di competenza.