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Puteolana, Gargiulo: “Serie D molto diversa dall’Eccellenza, ma la società ha ambizioni degne di questa piazza”

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L’intervista realizzata dalla nostra redazione a Giuseppe Gargiulo, nuovo difensore della Puteolana: tra prime impressioni e prospettive per il prossimo campionato di Serie D.

Appena 23 anni (da poco compiuti) ma già un’importante esperienza alle spalle sui campi di Serie D e non solo. Quello di Giuseppe Gargiulo è un curriculum di tutto rispetto: Grosseto, Nocerina, Gravina e Nola in Interregionale, addirittura la Serie C con l’Arzachena. Dati che da soli bastano a confermare la bontà dell’operazione portata a termine dalla Puteolana, che si è assicurata le prestazioni del difensore nativo di Vico Equense in vista della prossima stagione che vedrà i Diavoli Rossi del presidente Emanuele Casapulla affrontare il campionato di Serie D.

Puteolana, Gargiulo: “Serie D molto diversa dall’Eccellenza, ma la società ha ambizioni degne di questa piazza”

Giuseppe, potrebbe suonar strano chiedere “cosa ti ha spinto ad accettare la Puteolana?”, ma è una domanda d’obbligo. Quindi, perché hai scelto di intraprendere questa nuova avventura?
In primis per la forte volontà che c’è stata da parte di tutte le componenti di concludere la trattativa, a partire dal direttore sportivo Michele Iervolino e passando naturalmente per il presidente Casapulla e l’allenatore. La Puteolana poi non ha certo bisogno di presentazioni, ha calcato per anni palcoscenici prestigiosi e come piazza ha alle spalle una tifoseria incredibile che mi lasciò impressionato quando arrivai da avversario al “Conte” in Eccellenza. È stato facile trovare un accordo anche economico con presidente e quindi non ho esitato ad accettare.


L’annuncio del tuo arrivo è stato accolto molto favorevolmente dai tifosi, che tipo di ambiente hai trovato in questi primi giorni?
Ho trovato un ambiente molto sereno ma al tempo stesso stimolante. Per Pozzuoli è stato importantissimo ritrovare la Serie D, ne parlavamo col presidente e col direttore l’altro giorno: questo è un anno in cui bisognerà fare bene, per gli sforzi e le ambizioni della società e naturalmente per la piazza. Questa volontà è stata chiara fin da subito, negli allenamenti siamo tutti sul pezzo, la dirigenza ci segue molto da vicino e ora c’è anche curiosità per capire come sarà allenarsi a casa nostra, a Pozzuoli.

E sotto l’aspetto tecnico-tattico?
Abbiamo iniziato da poco, ma mister Pepe ha delle idee molto chiare. Lui e il suo staff ce le stanno trasmettendo quotidianamente sul campo e credo che le prossime due settimane siano importantissime perché ci saranno parecchie doppie sedute e sta a noi assimilare al meglio i concetti dell’allenatore.

Tu sei un calciatore che, nonostante la giovane età, può essere già definito come esperto per la Serie D. Che differenze ci sono con il torneo di Eccellenza, al di là del livello di competitività degli avversari che fisiologicamente sarà superiore?
La differenza riguarda soprattutto la tipologia di calcio che si gioca. In Eccellenza si punta soprattutto sull’agonismo e sull’intensità, caratteristiche che il calcio campano esprime in maniera particolarmente marcata anche se è un discorso che si può allargare a molte regioni del Sud. In Serie D è spesso la tattica a farla da padrona, si lavora più sulle idee e sui dettagli perché sono quelli che possono decidere le sorti di una partita in un verso o nell’altro.

Che campionato bisognerà attendersi quindi?
Sarà sicuramente un campionato particolare, almeno inizialmente. Sono tanti mesi che noi calciatori siamo fermi sotto l’aspetto agonistico intenso nel suo senso più puro e questo inciderà nelle partite iniziali, dove sarà fondamentale riuscire ad essere attenti, concentrati e in un certo senso a “limitare i danni” quando le gambe inevitabilmente non gireranno al massimo. Su una palla a metà, bisognerà pensare ad essere più concreti e meno belli. Molto dipenderà ovviamente anche dal girone in cui saremo sorteggiati, sappiamo tutti ad esempio che in Puglia ci sono squadre molto valide sia sotto l’aspetto qualitativo che sotto quello organizzativo.

Per concludere: una promessa e una richiesta alla tifoseria granata.
La promessa è quella di un impegno massimo e soprattutto costante per questa causa. Parlo io ma credo di poterlo fare a nome di tutto il gruppo perché nei primi giorni di questa avventura ho già riscontrato uno spirito di spogliatoio importante e in generale una coesione tra tutte le componenti del progetto. La richiesta potrebbe essere anche superflua, ma chiedo alla piazza di starci vicino e di sostenerci durante tutta l’annata, a partire dall’allenamento di domani a porte aperte. Il calore e la passione di questi tifosi faranno la differenza, soprattutto quando giocheremo in casa: averli dalla nostra parte sarà sicuramente un’arma in più.


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