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Così come Sebastian Vettel nel 2011 a Suzuka, alla guida di una Redbull, diventò campione del
mondo il 9 ottobre per la seconda volta consecutiva in carriera, anche Verstappen raggiunge questo
traguardo a soli 25 anni di nuovo lì in Giappone. La storia è ciclica, si è ripetuta a distanza di soli
undici anni e celebra ancora un fenomenale pilota che ha dominato e sta dominando ancora il
mondiale 2022. Mancano solo quattro gare ad Abu Dhabi per concludere un anno particolarmente
competitivo in pista ma che ha visto Verstappen vincere la maggior parte delle gare disputate fino
ad ora.
Leclerc ai microfoni delle interviste post-gara si congratula e dice “era solo una questione di
tempo”, effettivamente è così. Max è stato perfetto, niente da aggiungere, tradito solo in qualche
occasione dalla sua monoposto. La sua scuderia ha saputo, grazie all’aiuto della stratega Hannah
Schmitz, fornirgli le migliori strategie per poter concludere anche i Gran Premi in cui non partiva
come favorito.
Sfortunatamente, non sono mancate le polemiche, lui stesso non aveva capito di essere Campione
del Mondo per un fraintendimento sul punteggio che sarebbe stato dato a fine gara, complice il mal
tempo e una bandiera rossa che hanno fatto slittare l’inizio della gara stessa.
Certo, la FIA continua a essere protagonista indiscussa quando si tratta della RedBull, e purtroppo
per questo sport anche quando si tratta di prendere decisioni. Sono troppe ormai le gare in cui la
FIA ha sbagliato le tempistiche o ha decisamente preso decisioni errate proprio come l’episodio che
nessuno voleva rivivere ovvero un trattore sulla pista di Suzuka con le monoposto ancora sul
tracciato. Un episodio spiacevole che la famiglia Bianchi ha sottolineato e che tutti i piloti, in
particolare Pierre Gasly, hanno commentato.
Max quindi correrà ad Austin con la tranquillità di essere ancora una volta campione in pista, con
un Sergio Perez che cercherà in tutti i modi di chiudere il suo campionato proprio dopo il compagno
di squadra lottando per la seconda posizione con il pilota Ferrari, Charles Leclerc.
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