Formula 1, Gp di Germania: ad Hockenheim, l’Italia strappa comunque un sorriso
Nonostante un Sabato deludente ed una preannunciata Domenica da calvario in casa Ferrari, Hockenheim vede comunque due monoposto italiane sul podio
Il Bel Paese non trionfa in terra teutonica, ma trova comunque il modo di sorridere. Certo, il ritiro di Charles Leclerc, che aveva un po’ ricordato a tutti la disastrosa debacle di Sebastian Vettel della scorsa annata, fa ancora storcere il naso, così come la beffarda penalità inflitta alle due Alfa. Tuttavia, l’undicesima prova del mondiale F1 2019 non può considerarsi foriera di sole delusioni per il popolo motoristico italiano. A portare in alto i fasti del tricolore ci sono stati infatti, oltre al consueto rosso, anche il blu e l’argento di una straordinaria Toro Rosso, autrice di un’autentica impresa sul tracciato di Hockenheim.
SECONDO PODIO NELLA STORIA
La scuderia di Faenza, nata dalle ceneri della Minardi, conquista in Germania il suo secondo podio in F1 con Daniil Kvyat, arrivato terzo. Un risultato sorprendente, se solo si volesse pensare al 14esimo posto in qualifica del russo. Sorprendente quasi quanto la vittoria a Monza del 2008, anno in cui fu Sebastian Vettel, in una gara sempre condizionata dalla pioggia, a portare in trionfo il team italiano. Deve comunque considerarsi non tutto frutto del solo caso e delle 6 tra safety e virtual safetycar che hanno condizionato la gara. Il podio di Kvyat va infatti abbinato all’ottima sesta piazza di Albon, rookie che ha dato filo da torcere sia ad Hamilton che a Verstappen in sede di sorpasso. Il tutto a testimonianza di una competitività della monoposto, confermata dal quinto posto in classifica costruttori (42 punti) e dalle 8 gare su 11 terminate a punti.
VETTEL, DRIVER OF THE DAY
È bastato metterlo in difficoltà per fargli tirare fuori gli attributi da vero campione quale è. Sebastian Vettel si è così riscattato dopo un week-end difficile, mettendo a segno una rimonta da ricordare. Partito dal fondo della griglia, arriva secondo anche grazie ad una partenza super, impreziosita da un recupero di 7 posizioni nel solo primo giro. Penalizzato poi da un ritmo che stentava a decollare su mescola intermedia, resta in settima posizione, riuscendo a gestire le slick nel momento dell’azzardo generale, pagato severamente da Hamilton e Leclerc alla SudKurve, reale carnefice della Domenica tedesca. Il talento del 4 volte campione del mondo viene fuori quindi proprio in quel momento, portandolo poi a ridosso di un podio che diventerà sempre più possibile.
Quando il tracciato si asciuga, il numero 5 poi si esalta, diventando un fulmine in pista. Si ritrova così sesto quando arriva l’episodio giusto, quello che un pilota vero sa agguantare: l’ennesima safety car dovuta al ritiro di Valtteri Bottas. Sente l’odore degli avversari ravvicinati in pochi metri ed alla ripartenza non gli lascia scampo. Nei 5 giri che lo separano dalla bandiera a scacchi fa fuori Sainz, Stroll e Kvyat. Saranno così 18 le posizioni recuperate al termine, con conseguente secondo posto e apoteosi del pubblico tedesco. Un giusto riconoscimento, forse, per un fuoriclasse del volante capace di emozionare, pur essendo troppo spesso penalizzato da una macchina poco competitiva.